Stabat Mater, il Giubileo Rock

locandina_concertoC’è feeling tra musica rock e religione? E l’episodio centrale del cristianesimo – la Passione di Cristo – dopo essere stata “raccontato” da musiche sacre immortali composte dai più grandi compositori di tutti i tempi, può avvalersi anche di una moderna colonna sonora concepita con arrangiamenti plasmati in prevalenza su note di chitarre elettriche, batterie e ritmi pop-rock?
Interrogativi legittimi e suggestivi a cui una prima convincente risposta l’ha già data 40 anni fa il celebre musical Jesus Christe Superstar, ma che ora hanno avuta una ulteriore conferma con un’altra opera rock, lo Stabat Mater di Franco Simone, che sarà eccezionalmente presentato domenica prossima ad Itri (Latina) nella chiesa di S.Maria Maggiore nell’ambito del convegno che da circa 20 anni apre i festeggiamenti patronali di Maria SS.Della Civita con l’ostensione in piazza Incoronazione del quadro della Vergine e che sarà introdotto da una prolusione di don Luigi Ciotti, presidente di Libera e fondatore del Gruppo Abele.

Il celebre testo medievale che descrive in modo struggente e altamente poetico il dolore della Madonna sotto la Croce scritto da Jacopone da Todi (n.1230-m.1306), dopo essere stato musicato nei secoli passati da autori del calibro di Mozart, Verdi, Vivaldi, Scarlatti, Donizetti, Haydin, Rossini…., ora si avvale anche di una versione in chiave rock sinfonico composta da Franco Simone, il cantautore italiano tra i più noti all’estero, specialmente in America Latina, in particolare in Argentina, dove da anni e’ costantemente ai vertici delle hit parade. L’ultima fatica musicale di Simone, dopo essere stata trasmessa dalla Radio Vaticana e rappresentata in molte basiliche e santuari italiani ed esteri (al Divino Amore di Roma, alla basilica di S.Lorenzo a Firenze…) ora arriva ad Itri per dare il via ai festeggiamenti patronali in un convegno dedicato al Giubileo della Misericordia e, non a caso, intitolato, “Giubileo Rock”. Il battesimo di fuoco dello Stabat Mater rock è stato comunque impartito da papa Francesco che il 16 maggio scorso ricevendo in Vaticano l’autore Franco Simone e le altre due voci soliste dell’opera, il rocker Michele Cortese e la soprano Rita Cammarano (che ad Itri sarà sostituita da Veronica Granatiero) l’ha definito “opera di grande livello, rispettosa della tradizione, che avvicinerà certamente tanti giovani alla Passione”.

Un’opera forse inconcepibile fino a qualche tempo fa, ma che dall’anno scorso sta prepotentemente conquistando fan e ammiratori di tutte le età dopo l’imprimatur avuto in uno dei moderni templi della cristianità di Roma, il Santuario mariano del Divino Amore, dove Franco Simone e le due altre voci soliste che lo affiancano in questa opera con una intesa ed una amalgama artistica di altissimo profilo, il tenore Gianluca Paganelli (sostituito in seguito da Rita Cammarano ed ora da Veronica Granatiero) e il rocker Michele Cortese (vincitore della prima edizione di X Factor) presentarono la parte introduttiva dello Stabat davanti alla statua della Madonna di Fatima. Ad ascoltarli, alti prelati del Vaticano, ecclesiastici e migliaia di pellegrini entusiasti e, a tratti, anche commossi ed emozionati per l’alto pathos provato nell’ascoltare la Passione di Cristo attraverso commenti musicali moderni – a partire ovviamente dalle “arie” rock – ben plasmati nel drammatico racconto del dolore della Madonna sul Golgota. Nel suo genere, una sfida inedita che Franco Simone ha vinto – a parere delle gerarchie ecclesiastiche e vaticane – pur avendo dovuto fare i conti con autori come Mozart, Verdi, Vivaldi, Pergolesi che sullo Stabat Mater hanno scritto pagine immortali. “Sarebbe assolutamente fuori luogo fare paragoni col passato e con gli autori classici che hanno musicato le parole di Jacopone – puntualizza Franco Simone – io praticamente da sempre avevo nell’animo il desiderio di cimentarmi con un testo tanto profondo ed emozionante che ha commosso e colpito generazioni di credenti e non credenti, e non a caso quasi tutti i grandissimi compositori classici vi hanno trovato l’ispirazione ideale per comporre musiche immortali. Un testo, lo Stabat Mater, che continua ancora ad emozionare e a commuovere, per cui dopo una lunghissima gestazione ho voluto musicarlo anche con il gusto e la sensibilità di oggi, ma sempre nel pieno rispetto della fede religiosa che lo contraddistingue”. Una attenzione che emerge sia nella struttura musicale creata da Simone che negli arrangiamenti curati dal maestro Alex Zuccaro, il quale pur servendosi ampiamente di strumenti musicali tipici dei concerti rock (dalle chitarre alle percussioni, dai bassi alle tastiere…) ha saputo saputo ricreare intorno allo Stabat Mater un clima di altissima suggestione in perfetta sintonia con la tradizione evangelica. Miracolo rock, che certamente si ripeterà anche ad Itri al convegno organizzato da Amedeo Masella e dallo scultore Vito La Rocca, allievo di Emilio Greco, che per l’occasione ha creato una serie di bassorilievi ispirati allo Stabat Mater che saranno regalati agli artisti e a don Ciotti.

(Orazio La Rocca)

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