Un tempo per ogni cosa…

“C’è un tempo per ogni cosa”, la frase mi è girata nella mente tante volte in questo scorcio di anno, allorquando, con la consueta abnegazione, con tutto il gruppo cui mi onoro di appartenere, abbiamo cominciato a parlare dei festeggiamenti patronali. Le difficoltà economiche sono, infatti, sotto gli occhi di tutti; gran parte del Paese vive una crisi che, sovente, non consente alle famiglie neppure  di arrivare alla fine del mese. E questo dato non poteva essere sottovalutato o, peggio ancora, sottaciuto.

Ed allora ho riflettuto … ed ho pensato che ci sono dei momenti in cui abbiamo il dovere di recuperare ai fatti ed agli eventi della vita la loro vera natura, epurandoli da inutili quanto appariscenti sovrastrutture, restituendoli alla loro giusta dimensione. Più volte, in passato, su questo spazio, ho rivendicato la natura dell’impegno e dello sforzo finalizzati all’organizzazione dei festeggiamenti patronali, che rimaneva e rimane uno speciale cammino, un percorso di fede. Quest’anno, questo aspetto è, se possibile, ancor più amplificato, probabilmente anche per l’insegnamento del nuovo Pontefice, che ci richiama tutti ad una fede più autentica, genuina, scevra da condizionamenti ideologici. E non è un caso se i nostri festeggiamenti si aprono domenica 7 luglio, appunto, con un convegno sui primi cento giorni di Papa Francesco, quasi a voler  individuare una sorta di fil rouge  ideale.

Lo sforzo di quest’anno, credetemi, è stato ancora più intenso, specie perché si è dovuto confrontare con  le difficoltà della nostra economia cittadina; pur tuttavia, riteniamo di aver fatto quanto di meglio nelle nostre attuali, reali possibilità, con tre giorni pieni di eventi, di grossa caratura e di grande spessore nazionale.  A questi eventi, come sempre, si accompagneranno le celebrazioni religiose, che caratterizzano la nostra festa e ne costituiscono anzi il fiore all’occhiello e che, dall’anno scorso, si sono arricchite del passaggio e della permanenza della statua argentea della Madonna della Civita, nella notte tra il 19 ed il 20 luglio, nella Chiesa di S. Michele Arcangelo, esaltando ancor più una tradizione religiosa che suscita l’ammirazione dei paesi vicini, che riconoscono e tributano il sincero e forte attaccamento del popolo itrano alla sua Patrona.

Allora è tempo … è tempo di recuperare i nostri reali valori, le nostre autentiche tradizioni, di sottolineare il legame che ci unisce alla Vergine della Civita, nella cui devozione e nel cui attaccamento l’intero popolo itrano individua una sorta di vessillo della propria identità culturale.

Il Vice Presidente
(Avv. Antonio Fargiorgio)

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